E’ stata ritirata la mozione presentata da fratelli d’Italia contro le carriere alias nelle scuole che si sarebbe dovuta discutere il 4 luglio in Consiglio Regionale Lombardo.
Per chi non sapesse di cosa si tratta la carriera alias è una misura adottata all’interno di scuole e ambienti lavorativi che permette alle persone transgender di avere il proprio nome elettivo su alcuni documenti interni come badge, mail istituzionali o registro scolastico.
Una domanda che dovrebbe sorgere spontanea a questo punto è: perchè? perchè chiedere l’eliminazione di tale procedura? Fdi si giustifica dicendo che la careira alias è “dannosa” per gli stessi richiedenti.
Ma andiamo a vedere un po’, dati alla mano, cosa succede nelle scuole quando la cariera alias non è presente. Genderlens riporta che tra studenti trans l’abbandono scolastico è stimato al 34% e quello dei tentati suicidi al 40% (contro l’1,6% nazionale). E’ quindi evidente che è presente un problema. L’assenza della carriera alias nelle scuole porta spesso ad atti di bullismo oltre a forzare il ragazzo/a a continui coming out che possono essere oltremodo frustranti e deprimenti.
Le persone transgender sono tra le minoranze più discriminate, non solo nel nostro paese, spesso viste più come fenomeni da baraccone, malati o pervertiti. Questo clima discriminatorio non è certo assente tra i banchi delle scuole e la soluzione di Fdi qual è? Rendere più facile e agevole l’accesso a una procedura per cui spesso gli studenti devono lottare fin troppo duramente? Tutt’altro! Eliminarla dalle scuole e chissà magari così facendo diminuendo anche il numero di persone transgender all’interno di quest’ultime così che non “contagino” gli studenti “sani”, perchè appare lampante a tutti la connotazione transfobica di questa mozione come di chi l’ha proposta.
In una scuola in cui uno dei principali obbiettivi dovrebbe essere il benessere di ogni studente e il diritto di quest’ultimo di studiare in un ambiente sereno e sicuro l’eliminazione della carriera alias non è solo un salto indietro di anni per i movimenti per i diritti lgbtq+, ma è una vera e propria violazione dell’articolo 3 della nostra cosrìtituzione che recita: «È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana». Ognuno di noi ha il diritto all’istruzione come sancisce l’articolo 34 senza che si frappongano tra lo studente e la possibilità di studiare insormontabili barriere sociali.